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Ormai nel vivo il progetto 'Ercolano antiracket contro i reati di usura ed estorsione'. Sono ormai in piene fasi gli incontri nelle scuole elementari di Ercolano. Un progetto partorito dal coordinamento campano delle associazioni antiracket, in collaborazione col Comune di Ercolano e l'associazione locale antiracket, che ha come scopo la promozione di una cultura fatta di legalità e giustizia sociale, un binomio divenuto oramai l'impronta pregnante di tutte le attività svolte sul territorio all'ombra del Vesuvio. Oggi più che mai ci si rende conto che partire dalle generazioni più piccole significa dare la giusta spinta affinché questo motore sociale, caratterizzato dalle tante realtà che combattono le illegalità, riesca a garantire la giusta continuità per i prossimi anni.

Redazione

Ercolano. Si è tenuta la mattina del 2 marzo 2015 presso la sala consiliare di corso Resina la cerimonia con la quale sono stati insigniti della cittadinanza onoraria il maggiore Pierluigi Buonomo e il maresciallo capo Angelo Di Capua. Presenti in aula quasi l'intero consiglio comunale, rappresentanti delle forze dell'ordine e della società civile. I due uomini dell'arma dei carabinieri hanno ricevuto simbolicamente dal sindaco Vincenzo Strazzullo le chiavi della città.

Dopo una serie di interventi, dal sindaco ad alcuni consiglieri comunali, ha preso la parola il maggiore Buonomo. Un discorso importante e toccante. Un discorso partito proprio coi ringraziamenti a Radio Siani ricordando l'aneddoto della targa che il presidente Giuseppe Scognamiglio gli consegnò a nome di tutti i volontari nel giorno del suo saluto alla città di Ercolano e proseguito con la sottolineatura dell'importante lavoro speso da tutti i carabinieri che hanno lavorato con lui in quegli anni.

Per quattro lunghi anni, fino a novembre 2012, l'allora capitano Buonomo è stato l'artefice del "modello Ercolano". Succedendo ad Antonio Di Florio nel Novembre 2008. Due uomini formidabili e due militari impeccabili. Pierluigi Buonomo è stato capace di coinvolgere in prima persona cittadini e commercianti diffondendo sicurezza e fiducia, spiegando la legge e gli attuali sistemi di denuncia. Ha saputo ridare umanità e speranza a quella divisa e a quel corpo militare che mai prima era stato considerato cosi dai cittadini ercolanesi. Una collaborazione diretta, in prima persona e in prima fila, susseguitasi da incontri personali a visite nei negozi, a passeggiate antiracket della città fino alla presenza fissa, forte e decisa in aula dibattimentale, senza arretrare mai di un passo. Anche quando il detenuto Pietro Papale, figlio di Ciro Papale del clan Bottone ("quelli di fuori al ponte" località indicata dagli stessi estorsori per identificare il clan o per convocare gli stessi a rapporto), rivolgendosi dalle sbarre dell'aula di tribunale durante l'udienza, minacciò l'allora Capitano Buonomo, ricordando le più famose parole di Michele Greco detto "il Papa" al Maxi processo di Palermo contro la cupola di "Cosa Nostra". Proprio Palermo, città nella quale il Maggiore Buonomo è ora in servizio come Comandante del reparto servizi e magistratura.

Una capacità di guardare lontano e penetrare con i fatti, in quel muro di gomma e di omertà che imprigionava i cittadini dalla morsa della camorra e del racket.

Quattro anni di duro lavoro e dedizione alla causa, che hanno visto mettere a segno operazioni come "Free shop", "Fuochi di artificio" (dopo la bomba al panificio) nel 2009, "Regalo di natale", "Centro vetrine", "Flash" (nel 2012 con 41 arresti) con ordinanze di custodia cautelare che hanno visto tradotti in cella più di 150 esponenti dei cartelli criminali di Ercolano. Processi tutt'ora in corso che hanno visto imputare ad oggi più di 1200 anni di condanne.

Un lavoro meticoloso che non si è svolto solo nella nostra città ma in tutti i paesi di competenza della compagnia. Paesi come Portici, Volla, Cercola, Ponticelli, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Torre del Greco fanno triplicare i numeri superando le 600 ordinanze di custodia cautelare. Gruppi di militari addestrati ed organizzati ad hoc per le varie caratteristiche territoriali. Come il gruppo creato dallo stesso Buonomo su Ponticelli - Cercola che ha inflitto il durissimo colpo al clan Sarno.

Al Maggiore Buonomo, al Maresciallo Di Capua e a tutti i militari dell' Arma dei Carabinieri e non solo vanno i nostri più grandi ringraziamenti. Ercolano rinasce dopo lunghi anni di agonia e terrore grazie al coraggio e alla dedizione di uomini e militari come loro. Come spesso ribadiamo, però, c'è ancora tanto da fare e non bisogna mai abbassare l'attenzione sul fenomeno mafioso, perchè come ci ha insegnato Giovanni Falcone: "la mafia è un fattore umano, e come tale ha un inizio ed una fine". Tocca adesso a noi tutti, istituzioni e politica in primis, lavorare affinchè non ci sia una rinascita criminale nella nostra ormai quasi normale città.

Consigliamo l'ascolto dell'esemplare discorso di ringraziamento del Maggiore Buonomo nel video che segue.

Ciro Oliviero e
Giuseppe Scognamiglio

Venerdì, 18 Luglio 2014 11:47

Ercolano ricorda Paolo Borsellino

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Presso la sede comunale di via Marconi, intitolata proprio a Paolo Borsellino, la deposizione di una corona di alloro.
A seguire, la presentazione del libro del sostituto procuratore della Dda di Napoli Catello Maresca 'L'ultimo Bunker' presso la sede dell'associazione antiracket, Ercolano per la legalità, sita in via Alveo.
Presenta Maria Cristina Flamia ('associazione antiracket Ercolano per legalità), moderano i giornalisti Carlo Porcaro e Claudia Clemente
Saluti di Nino Daniele, Presidente dell'associazione antiracket Ercolano per la legalità.

L'evento è stato organizzato da Radio Siani, dal Comune di Ercolano e dall'associazione antiracket 'Ercolano per la legalità'.

E' partita da via Panoramica venerdì 12 dicembre 2014 la consueta passeggiata antiracket e antiusura, organizzata dall'associazione antiracket di Ercolano e che ha visto la partecipazione di Radio Siani, le autorità cittadine, una rappresentanza delle forze dell'ordine della città all'ombra del Vesuvio, e degli studenti della scuola superiore A.Tilgher. Il percorso ha attraversato via IV Novembre, passando per Corso Italia concludendosi nei pressi del Mav.

Ercolano. Si è tenuto questa mattina presso il Mav l'incontro dal titolo 'Parole di Mafia', organizzato dall'associazione antiracket cittadina con l'intervento di diversi attori che lavorano da anni per lo sviluppo di una cultura della legalità ad Ercolano.

L'incontro ha preso il via con la proiezione dei videoclip della canzone 'Pè l'età che teng' di Andrea Sannino. L'iniziativa ha visto la partecipazione degli istituti scolastici della città degli Scavi, i cui alunni hanno presentato i rispettivi elaborati per la conclusione del progetto che si è tenuto in questi mesi. Dai brevi pensieri di bambini dei primi anni delle scuole elementari al canto, al ballo, ad elaborati di altro genere degli studenti delle scuole medie e superiori.

Dopo i ragazzi sono intervenuti il sindaco Vincenzo Strazzullo, Nino Daniele, presidente dell'associazione antiracket 'Ercolano per la legalità', il tenente colonnello Nicola Conforti, Comandante gruppo carabinieri di Torre Annunziata, Giovanni Conzo, Pm della Dda di Napoli e Silvana Fucito, presidente del coordinamento napoletano delle associazioni antiracket. Qui il video degli interventi. GUARDA LE FOTO

Ercolano. L'omicidio del 18enne Gaetano Lavini avvenuto ormai una settimana fa ha riportato alta l'attenzione sulla criminalità nella città degli Scavi.

Per sensibilizzare i ragazzi delle scuole su queste tematiche è necessario il confronto. Per questo Radio Siani, l'associazione antiracket cittadina, il presidio Libera di Ercolano e una parrocchia che ne fa parte hanno incontrato nella giornata di ieri gli alunni dell'istituto 'Iovino-Scotellaro', una scuola media che ha sede in via Cuparella, roccaforte del clan Birra, egemone in quella parte della città.

All'incontro hanno preso parte il presidente di Radio Siani Giuseppe Scognamiglio, Angela Nocerino e Sofia Formisano dell'associazione antiracket 'Ercolano per la legalità' e don Marco Ricci della parrocchia Santa Maria della Consolazione. Tutti i ragazzi che hanno assistito all'incontro hanno denunciato la mancanza di luoghi di aggregazione ed espresso la necessità che l'amministrazione provveda in tal senso. Nonostante sia conosciuta come una delle zone più a rischio di Ercolano quella non è l'unica, e dunque l'auspicio degli organizzatori di quell'incontro, è che si possa ripetere questa esperienza in tutte le scuole della città.

"Già da qualche anno noi abbiamo iniziato a lavorare con i ragazzi del territorio per sottrarli alle insidie della strada - dichiara Giuseppe Scognamiglio -, ma se oltre alle scuole e al lavoro di qualche realtà come la nostra non ci sono altri presidi di legalità, di cultura, di aggregazione questi giovani saranno abbandonati a sé stessi, con il serio rischio di essere risucchiati nel vortice della criminalità organizzata".